Le rose di Febbraio

Tutte le rose richiedono potature regolari e adeguate. La potatura è infatti l’operazione più importante per la vita futura di queste piante, oltre che per la fioritura. Quando è bene eseguita ne corregge la forma, stimolando la vegetazione e influendo sensibilmente sulla fioritura, sia come distribuzione che come volume. Le varie specie richiedono un intervento diverso, mentre l’epoca migliore (fatta eccezione per le rampicanti) è il periodo di 2-3 settimane precedenti alla ripresa vegetativa, e cioè dal 15-20 gennaio al 15-20 marzo, secondo la latitudine, l’esposizione e l’altitudine. In ogni caso non si deve mai potare durante i mesi di freddo intenso.

Prima di procedere alla potatura delle rose è buona norma verificare che gli attrezzi di lavoro siano in buono stato di manutenzione: in particolare le forbici devono essere affilate e ben nette.

Bisogna sempre tenere presente, inoltre, che la maggior parte delle rose produce i fiori sui rami dell’anno. Per questo motivo, se si pota nel periodo sbagliato, si rischia di compromettere la fioritura della stagione. Ci sono peraltro delle rose che fioriscono sui rami dell’anno prima (es. in genere tutte le rose rampicanti e alcune rose a cespuglio). Queste rose dovranno essere potate appena dopo la fioritura.

La maggior parte delle rose è innestata. Utilizzando infatti un portainnesto vigoroso si ottiene un apparato radicale meglio sviluppato. Durante la crescita della pianta accade sovente che dalle radici si formino dei polloni (riconoscibili per il diverso fogliame). Anche questi rami producono fiori, ma sono spesso di scarso valore ornamentale e per questo motivo devono essere recisi. Il taglio deve essere netto e radente il punto della radice da cui il ramo spunta. Se il pollone cresce lontano dalla pianta non è sufficiente tagliarlo a terra, ma si dovrà risalire fino alla radice.

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